La saletta delle bandiere |
Nel secondo affresco vi è raffigurata la missione del Ragazzoni alla corte di Costantinopoli per trattare lo scambio dei mercanti veneziani ivi prigionieri e la conclusione di una pace tra Venezia e l’impero ottomano.
Raffigurato nel terzo affresco, Giacomo Ragazzoni riceve le insegne onorifiche dal re di Francia Enrico III che, nel trasferimento dalla Polonia, di cui era stato re, alla Francia, per l’incoronazione a re dopo la morte del fratello Carlo IX, era stato ospitato nel Palazzo del Ragazzoni nel luglio del 1574. L’accoglienza era stata tale, che Enrico III concesse al Ragazzoni l’uso dei gigli di Francia nello stemma di famiglia.
Raffigurato nel terzo affresco, Giacomo Ragazzoni riceve le insegne onorifiche dal re di Francia Enrico III che, nel trasferimento dalla Polonia, di cui era stato re, alla Francia, per l’incoronazione a re dopo la morte del fratello Carlo IX, era stato ospitato nel Palazzo del Ragazzoni nel luglio del 1574. L’accoglienza era stata tale, che Enrico III concesse al Ragazzoni l’uso dei gigli di Francia nello stemma di famiglia.
Nel quarto affresco Giacomo Ragazzoni ed il fratello Placido ricevono dal doge Sebastiano Venier l’anello e l’investitura a Conte di San Odorico (febbraio 1577).
Il feudo di San Odorico (la località omonima fa parte attualmente del comune di Sacile) iniziava alle spalle del Duomo di San Nicolò di Sacile e arrivava fin quasi ai cancelli del castello di Porcia.
Nel 1575 il conte Pompilio di Porcia, avendo bisogno di soldi, decise di cedere al miglior offerente il feudo, che fu comprato dai Ragazzoni per la somma di 4000 ducati.
Ma affinché l’atto di cessione fosse valido, fu necessario aspettare che il Consiglio dei Dieci della Serenissima approvasse l’operazione, la qual cosa si concretizzò con l’investitura da parte del doge Sebastiano Venier.
Sopra la porta di accesso alla saletta delle bandiere (attigua al Salone degli Imperatori) vi è un affresco, il quinto, che narra l’eroismo dei difensori di Famagosta e la ribellione e la tragica fine delle donne di Nicosia, nell’isola di Cipro, dopo la presa della città da parte dei turchi.
Il sesto affresco illustra la visita a Palazzo dell’imperatrice Maria d’Austria.
Purtroppo l’affresco fu staccato e venduto nel 1913 dai Friedenber, all’epoca proprietari del palazzo ed attualmente si trova alla pinacoteca statale di Dresda.
A Sacile si possono vedere le tracce dei lavori preparatori.
Nell’ultimo affresco è raffigurato Placido Ragazzoni mentre riceve dal re Enrico III di Francia le insegne cavalleresche.
continua... Lucia Accerboni