Grazie Adriano e, a questo punto, ti aspettiamo nel nostro Gruppo di Scrittura per il prossimo anno scolastico!
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Decidiamo di partire, iniziando il percorso dalla tortuosa Via Canevon (da non confondersi con il Grand Canyon). Dopo un paio di chilometri iniziano le prime gocce di pioggia. Io e Paolo, distanziati una trentina di metri dalle imperterrite donne, cerchiamo di richiamarle e al quinto tentativo si fermano e si convincono che sì, forse è meglio ritornare.
Nemmeno il tempo di fare metà percorso che si scatena il diluvio. Alcune folate di vento riducono i nostri già piccoli ombrelli a poca cosa, le gocce di pioggia sono secchi d’acqua e arriva pure la grandine. Paolo toglie dallo zainetto un k-way e quando, dopo alcuni minuti di lotta, riesce ad indossarlo mi dice che la camicia era più asciutta!!!
Mentre si fatica ad avanzare Valeria nota una tettoia in lamiera di una casa abbandonata e chiama tutti al riparo. Io mi offro volontario per gli ultimi 500 metri che ci separavano dalle macchine, poi con la mia sarei tornato a recuperare gli altri.
Mi giro per guardarli e vedo Marinella che mi segue ancora, poi ritorna sui suoi passi, ma cambia idea e decide di seguirmi ancora. La convinco ad aspettare al riparo. Intanto il diluvio continua, ma almeno la grandine è cessata.
Arrivo alla macchina fradicio, ci si mette pure l’ombrello che non vuole più chiudersi, allora scendo e lo butto nel baule, tanto per quel che serviva. E pensare che lo avevo comperato il giorno prima! Mi dirigo alla tettoia dove sono rifugiati i malcapitati, una veloce ulteriore lavata per salire a bordo, e siamo finalmente tutti in macchina.
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Estella è un po’ abbacchiata, non tanto per l’acqua ma perché avrebbe dovuto dar ragione al marito. Quello che usciva dalla bocca della tenera Marinella non è il caso di riferirlo, mentre Paolo spiegava che una avventura cosi sarebbe capitata ancora: infatti i “tornado” si chiamano così perché, a volte, ritornano!!!
Ritrovato il buon umore, per la verità mai perso, visto il grande affiatamento che c’è tra noi, tutti a casa e appuntamento alla prossima settimana.