Se n'è andato il mio compagno di giochi d'infanzia Lucio Dalla. Abitava vicino ai giardini dove troneggia ancora oggi la statua dello statista bolognese Minghetti. Io poco lontano. Era un ragazzino estremamente timido e taciturno, e ricordo ancora, nelle sere d'estate, accompagnati dai genitori, si correva e si giocava a " nascondino" (non so come si chiami qui). Io spesso lo andavo ad esortare per venire ad unirsi al gruppo. Nessuno avrebbe mai previsto che cosa si nascondeva dentro quel piccolo bambino....un genio, un poeta, un grande autore. Poi l'ho rivisto il primo anno di Università, sempre a Bologna, in un buco tipo balera, dove andavano gli studenti a sentire musica. Lui cantava jazz, una canzone titolata Giorgia. Con lui era uno sconosciuto sbarbatello che si chiamava Gianni Morandi. Dio quanti anni sono passati. E quante volte gli ho invidiato il fulgore di quella sua carriera, mentre io me ne stavo qui, in un piccolo paese del Friuli e non avevo combinato niente di speciale.
Come vedi, la morte livella tutto. La famosa "a livella" di Totò.
Marta Roghi