giovedì 6 settembre 2012

L’estate sta finendo o … quasi

Forni di Sopra
L’estate sta finendo, cantavano negli anni ’80 i Righeira. Ve li ricordate? Questa canzone mi viene in mente al sopraggiungere dei temporali di fine agosto, che mi mettono addosso una gran malinconia. 
Fanno presagire un autunno già quasi alle porte, cui farà seguito un inverno lungo e buio. Sono stagioni che non fanno per me, freddolosa all’inverosimile e amante della luce fino a tarda ora. Sto stirando e ogni tanto guardo fuori dalla finestra gli alberi del giardino mossi dal vento e la pioggia che batte sui vetri, rabbiosa, quasi quanto lo sono io in questo pomeriggio in cui sono stata costretta ad accendere la luce anzitempo. 
Rientrata a casa dopo tre settimane in montagna e una di mare mi trovo già a rimpiangere le vacanze, e le montagne di Piancavallo che riesco a intravedere dalla finestra della cucina, anche se avvolte in un leggera nebbiolina, mi fanno rimpiangere le mie montagne di Forni  che si trovano appena al di là della Val Cimoliana e che, con un po’ di fantasia, immagino di avere di fronte.

Il monte Cridola
Il tempo splendido di quest’estate me le ha fatte godere come raramente succede, visto che in montagna la pioggia è spesso quotidiana. Non serve neanche che io esca da casa, per assaporarle in tutta la loro bellezza. 
Dalla finestra della mia camera da letto e dalla porta-finestra del soggiorno la vista spazia sul gruppo montagnoso dei Monfalconi, del Cridola e, in fondo, le Marmarole delle Dolomiti cadorine.

Al mattino presto, all’alba, i raggi del sole fanno risplendere le cime dolomitiche di una tenue luce rosata e al tramonto le incendiano di rosso vermiglio. 
Al calar della sera si stagliano maestose in un cielo blu genziana, mentre la luna sale ad illuminare la Val di Suola  con i suoi ghiaioni e il monte Cimacuta, che dall’alto dei suoi 2058 metri sovrasta l’abitato di Forni di Sopra. 
I laghetti accanto al Tagliamento riflettono i raggi lunari e i pontili, così affollati durante il giorno, sembrano riposare protendendosi pigramente verso la sponda opposta.
  
I Monfalconi di Forni
Dopo cena m’incanto sulla terrazza a guardare tutta questa bellezza, perché voglio riempirmene gli occhi e fissarla bene nella mia mente, visto che dovrà accompagnarmi per tutto il resto della stagione invernale. 
Non è che d’inverno, con la neve, il paesaggio non sia altrettanto incantato, ma sempre per i miei ben noti motivi “freddolosi”, non riesco ad apprezzarne in pieno la  magia.
Adoro il silenzio che mi avvolge; io, che  normalmente preferisco la  vita “confusionata”, più vicina al mio modo di essere,  so anche apprezzare momenti di assoluto silenzio, quando i pensieri sono liberi di vagare oppure di essere lasciati decantare mentre la mente si riposa e  si rilassa durante attimi di solitudine costruttiva.

Il monte Cimacuta

Ecco, a questo sto pensando mentre ripongo il ferro da stiro ed un timido sole sta tentando di farsi strada tra le nuvole sfilacciate.

L’estate sta finendo e un anno se ne va, dice la canzone, speriamo che il prossimo  mi trovi ancora incantata davanti alle mie montagne.

                                           Lucia Accerboni