lunedì 19 novembre 2012


     Pordenone
17 novembre 2012


Convegno interregionale 
del Nord-Est per dirigenti e docenti leaders

Breve relazione del vice presidente Adriano Toffolon sui  lavori del convegno al quale ha partecipato assieme al nostro presidente prof.ssa Marta Roghi.

 Dopo i saluti portati ai numerosi presenti dal dott. Abele Casetta, presidente UTE di Pordenone, e da don Luciano Padovese, che hanno ricordato gli inizi dell’associazione e il contributo delle donne alle tante attività, ha preso la parola il prof. Giuseppe Dal Ferro, elencando i progetti per il prossimo triennio: rapporto tra uomo e donna, tra generazioni, tra comunità straniere, metodologie e formazione culturale, diritti della terza e quarta generazione, studio e sviluppo economico.

Il dott. Casetta - Il prof. Dal Ferro - Don Padovese
Si è quindi arrivati al tema del giorno: “Donna, prospettive di approfondimento”, proposto dal presidente nazionale Federuni prof. Dal Ferro, qui riassunti in tre punti: 
1. Il peso delle religioni e culture nel mondo, contributi  dell’UTE sulla valorizzazione della donna, falso ideologico del patriarcato.
2. Emancipazione della donna nei paesi islamici, il femminismo dell’800 in Francia e il contributo di due importanti movimenti delle donne: nel 1968 negli Stati Uniti sulla uguaglianza e nel 1980 sulla diversità del corpo ma stessi diritti.
3. Conferenza di Pechino sul concetto di genere nel 1995, donna e cultura, emancipazione giuridica, differenze incorporate nel corpo e socializzazione uomo e donna.
La prima parte dei lavori si è conclusa con un dibattito tra i presenti sulla cultura di tutti, uomini, donne e società e una raccomandazione rivolta a tutte le UTE da parte del prof. Dal Ferro: “Interesse ai corsi sì, ma a quale scopo?“
Il prof. Stefano Agosti
Dopo una breve pausa caffè, il prof. Stefano Agosti (studioso di storia locale) ha ricordato una figura molto stimata nel Friuli occidentale: la signorina Angela Cameo, insegnante ebrea, nata a Roma nel 1887. Diplomata in pedagogia nei primi anni del novecento ad Agnani, nel 1914 a Padova si diploma in lingua francese e nel 1923 a Bologna ottiene il diploma di approfondimento pedagogico. 
Nella tesi del diploma viene ricordato anche lo scritto (allora obbligatorio) “dove si apre una scuola si chiude un carcere.”
Dopo aver insegnato dal 1923 al 1938 nelle scuole di Borgomeduna, il 27 dicembre del 38’ viene dispensata dall'insegnamento essendo ebrea, salvata dalla deportazione da una famiglia di amici, vive di espedienti e nella paura, non potendo più far ritorno nella sua casa sita in via Garibaldi a Pordenone. 
Nel 1945 viene riammessa ad una scuola della città dove insegna fino al 1952. 
Muore a Udine nel 1974.
Conclusione dei lavori, brindisi e un arrivederci al prossimo convegno.

                                                                                               Il vicepresidente UTE di Sacile   
                                                                                                                             Adriano Toffolon