Il nostro amico Vittorio Coluccia, che frequenta il Corso
di Scrittura, ci manda queste sue interessanti considerazioni, che pubblichiamo
con piacere, e che speriamo possano stuzzicare qualche commento.
Charles Baudelaire |
non è per "mostra di sé" o per difendere una "categoria" alla quale solo mi avvicino, ma per onestà intellettuale.
Paolo, se per la prof. va bene, inseriscilo pure nel nostro blog.
'Notte a tutti
Vittorio
Si è
parlato in questi giorni, nel corso del Gruppo di Scrittura, di Poesia ed in
particolare del DECADENTISMO FRANCESE.
Ho sentito pareri diversi e a volete irrispettosi, a volte anche giudizi negativi sugli autori.
Mi chiedo: come ci si avvicina all’ascolto della poesia? Con quale animo e talvolta… con quale presunzione?
Forsela
Poesia è
per tutti? Dovrebbe, ma certamente non per tutti allo stesso modo.
Ho sentito pareri diversi e a volete irrispettosi, a volte anche giudizi negativi sugli autori.
Mi chiedo: come ci si avvicina all’ascolto della poesia? Con quale animo e talvolta… con quale presunzione?
Forse
Come
nasce una poesia:
I
”Poeti” moderni vivono una loro personale situazione emozionale e talvolta,
per cause non facili a dirsi, esprimono in “forma poetica” le loro emozioni e,
a volte, quello che in passato poteva sembrare un mero esercizio tecnico,
richiede ora con forza di essere espresso in una forma libera, dove anche la
forma indica sostanza e richiama l’attenzione sul senso delle parole e del
verso.
Talvolta
è il tormento come pure l’entusiasmo che originano una emozione, e l’uno e
l’altro procurano una sofferenza che viene poi espressa.
Leggere
una poesia:
Per
avvicinare quindi una poesia è necessario farlo con umiltà o almeno con
discrezione, quasi in punta di piedi. Superata l’agevole ritmica della poesia
tradizionale dove cuore fa rima con amore e storna con non ritorna e la cadenza
metrica accompagna il verso che suona un impercettibile sottofondo, osserviamo
che la moderna poesia vive spazi espressivi di grande libertà stilistica che
libera con lo scritto le palpitazioni intime del poeta; sono vibrazioni e
turbamenti, innamoramenti e tormenti propri di una sensibilità capace di
percezioni sottili che a volte rivelano la delicatezza di un animo e spesso la
sua fragilità e quindi … la sua debolezza.
Emozione
è spesso sinonimo di sofferenza.
Bisogna
quindi considerare lo stato d’animo che vive il poeta, l’ambiente e la storia
sua e del suo tempo e forse possiamo capire un po’ di più.
Ma il
capire non è importante quanto il sentire. Sentire vuol dire partecipare del
tormento del poeta e quindi emozionarsi con lui.
Allora
il messaggio è arrivato.
Buona
poesia a tutti!
Vittorio Coluccia -
Sacile 27 febbraio 2013