Emanuele
Berni, nato a Firenze, attualmente vive e lavora a Pagnacco. Ha
collaborato con varie riviste di storia fiorentina e ha vinto premi di poesia.
Ha pubblicato scritti sulla storia di Firenze, romanzi e racconti.
Il
romanzo è ambientato in una Trieste la cui bellezza e atmosfera affascinanti
hanno saputo stregare un fiorentino nato e cresciuto all'ombra del classicismo.
E’
un omaggio ad un'umanità trascurata, a quelle persone che hanno vissuto una
vita semplice ma con i drammi più profondi dei quali nessuno parla, il problema
dei figli cresciuti nel dopo guerra pieno di rinunce, l'incomunicabilità nata
dal benessere o dal progresso, le riflessioni tra l'amaro e il rassegnato su
questa palude politica che rischia di sommergerci, la solitudine dei nostri
giorni e la voglia di ritrovare quanto abbiamo perduto, ricordando anche un
lessico ormai caduto in disuso.
Un
testo facile nella sua semplicità senza retorica, pieno di ironia, a volte
crudo o triste, altre volte allegro, ma sempre profondo.
Ringraziamo
l’autore per la sua cordialità e la dott.ssa Alma Maraghini Berni, che già conosciamo per le sue belle lezioni
sulla Storia dell’Arte, e che ha letto alcune pagine non solo di questo romanzo
ma anche di una precedente raccolta di racconti.
Inoltre il presidente Marta
Roghi per la conduzione dell’incontro, e quanti, fra il
pubblico, sono intervenuti.
foto Adriano Toffolon