Vanni, il nonno e ... le streghe
Erano
appena arrivati a casa, Vanni e il nonno.
Tornavano dalla campagna, appena in
tempo per chiudere la giornata e la porta al freddo autunnale della sera.
Il
tramonto non invitava certo a stare di buon umore e, men che meno, quei
rintocchi ritmati e lenti della campana grande,
usati ad annunciar tristi notizie.
L'atmosfera greve invitava al silenzio, ma
Vanni, da adolescente curioso quale era, si tormentava con interrogativi più
grandi di lui e forse più grandi dello stesso nonno. La nonna, intanto, aveva
scodellato una minestra calda e, dopo la rituale preghiera, ci si preparava a
consumare la cena.
Poche scarne parole condite con gesti altrettanto misurati
davano conto della giornata e del triste avvenimento: il mare, nume benefico e
fonte di benessere, quella notte aveva voluto un sacrificio umano.
Un anziano
pescatore, nella tormenta e nella mareggiata, aveva perso la vita, proprio a
poche bracciate dalla riva, in un estremo tentativo di salvarsi.
Vanni era
rimasto scioccato. Il prete aveva celebrato il rito per una bara vuota, e
questo a Vanni non dava pace. Per questo era andato in campagna col nonno, per
non dover incontrare i compagni, i nipotini del pescatore con cui abitualmente
giocava.
Ma lo tormentava anche un altro pensiero.
Gli
risuonavano in mente le imprecazioni di una donna anziana, dall'aspetto poco
rassicurante, impaziente con i ragazzi che la disturbavano con i loro giochi, a
volte irascibile e biliosa. L'aveva sentita, in uno scatto d'ira, imprecare su
di loro una disgrazia che li facesse ammutolire almeno per un po'.
Era accaduto
qualche giorno prima che il fortunale si portasse via l'anziano pescatore, il
nonno dei suoi compagni. Aveva il terrore, Vanni, che l'imprecazione lanciata
dalla signora si fosse avverata e che potesse colpire ancora, forse anche il
suo nonno.
Aveva un
nodo alla gola, ma si fece animo e: “Nonno - disse- è possibile che la
maledizione di quella vecchia abbia fatto morire....?” Non finì di parlare. La
commozione gli troncò le parole.
Il nonno aspettò un po', diede al nipote il
tempo di calmarsi, poi : “No Vanni -rispose- il padrone del tempo non è l'uomo.
E nemmeno quella signora anziana, che molti chiamano strega, può disporre della vita o della morte di qualcuno,
imprecando o lanciando maledizioni. Le cosiddette streghe non esistono.
A scuola
studierai che c'è stato un tempo in cui alcune persone torturavano e perfino
bruciavano esseri innocenti definendoli streghe.
Ma per
fortuna quel tempo è molto lontano”.
Vanni sembrò rinfrancato dalle parole del
nonno.
Ci pensò ancora per qualche minuto.
Ma quello che diceva il nonno non si
poteva mettere in discussione.
E non
perché fosse proibito obiettare, ma semplicemente perché... lo aveva detto il
Nonno.
Giovanni Coluccia - Ancona - febbraio
2014