lunedì 3 febbraio 2014

Vanni, il nonno e ... le streghe

Erano appena arrivati a casa, Vanni e il nonno. 
Tornavano dalla campagna, appena in tempo per chiudere la giornata e la porta al freddo autunnale della sera. 
Il tramonto non invitava certo a stare di buon umore e, men che meno, quei rintocchi ritmati e lenti della campana grande, usati ad annunciar tristi notizie. 
L'atmosfera greve invitava al silenzio, ma Vanni, da adolescente curioso quale era, si tormentava con interrogativi più grandi di lui e forse più grandi dello stesso nonno. La nonna, intanto, aveva scodellato una minestra calda e, dopo la rituale preghiera, ci si preparava a consumare la cena. 
Poche scarne parole condite con gesti altrettanto misurati davano conto della giornata e del triste avvenimento: il mare, nume benefico e fonte di benessere, quella notte aveva voluto un sacrificio umano. 
Un anziano pescatore, nella tormenta e nella mareggiata, aveva perso la vita, proprio a poche bracciate dalla riva, in un estremo tentativo di salvarsi. 
Vanni era rimasto scioccato. Il prete aveva celebrato il rito per una bara vuota, e questo a Vanni non dava pace. Per questo era andato in campagna col nonno, per non dover incontrare i compagni, i nipotini del pescatore con cui abitualmente giocava. 
Ma lo tormentava anche un altro pensiero.
Gli risuonavano in mente le imprecazioni di una donna anziana, dall'aspetto poco rassicurante, impaziente con i ragazzi che la disturbavano con i loro giochi, a volte irascibile e biliosa. L'aveva sentita, in uno scatto d'ira, imprecare su di loro una disgrazia che li facesse ammutolire almeno per un po'. 
Era accaduto qualche giorno prima che il fortunale si portasse via l'anziano pescatore, il nonno dei suoi compagni. Aveva il terrore, Vanni, che l'imprecazione lanciata dalla signora si fosse avverata e che potesse colpire ancora, forse anche il suo nonno.
Aveva un nodo alla gola, ma si fece animo e: “Nonno - disse- è possibile che la maledizione di quella vecchia abbia fatto morire....?” Non finì di parlare. La commozione gli troncò le parole. 
Il nonno aspettò un po', diede al nipote il tempo di calmarsi, poi : “No Vanni -rispose- il padrone del tempo non è l'uomo. E nemmeno quella signora anziana, che molti chiamano strega, può disporre della vita o della morte di qualcuno, imprecando o lanciando maledizioni. Le cosiddette streghe non esistono.
A scuola studierai che c'è stato un tempo in cui alcune persone torturavano e perfino bruciavano esseri innocenti definendoli streghe.
Ma per fortuna quel tempo è molto lontano”. 
Vanni sembrò rinfrancato dalle parole del nonno. 
Ci pensò ancora per qualche minuto. 
Ma quello che diceva il nonno non si poteva mettere in discussione.
E non perché fosse proibito obiettare, ma semplicemente perché... lo aveva detto il Nonno.

Giovanni Coluccia     -    Ancona - febbraio 2014