Il nostro amico Carlo Zoldan è tornato per presentarci il suo
ultimo libro “Villeggiare in
posta (de Buia)”, nel quale riprende la sua narrazione di micro storie di
ambiente rurale da dove l'aveva lasciata con “Miserere e bandiera rossa”.
Ci spiega che “le poste erano le casere con stalle e prati, a mezza
montagna, dove venivano trasferiti gli animali in primavera; proprio per
questo, in zone vicine, questi siti erano chiamati maiolére, da maio, maggio,
mese appunto in cui avveniva il trasferimento” (dal primo racconto, che dà il
titolo alla raccolta).
Grazie Carlo, e alla prossima!