Amiche ed amici cari,
dopo anni di "gestazione", vede finalmente la luce
il libro:
Gente di mare - Castro, primo Novecento
Si tratta di una memoria, a volte fantastica, con la quale Vittorio
Coluccia racconta quel particolare periodo di passaggio fra l'Ottocento
ed il Novecento in un Borgo antico e marinaro.
Il volume si arricchisce di inedite vedute antiche e di foto
salienti su alcune specificità tipiche del Salento.
Sarà un piacere incontrarci la sera del 29 luglio a Castro.
(Vedi allegato)
Grazie e Buona Estate
Vittorio e Vanda Coluccia
C'è una misteriosa città sepolta nel cuore dove Vittorio ha visto la luce che viene svelata dal meccanismo del ricordo, dal recupero di uno stato di coscienza del passato attraverso la casualità delle sensazioni. Con queste pagine l'autore riporta al livello della memoria l'indistinta rivelazione avvertita dal sapore del mare, per cui, le arcane corrispondenze evocate da esso come la casa, la piazza, la gente, le nasse, gli antenati ricompongono lo scenario dell'infanzia. Il tempo ormai perduto ritorna come vissuto nella coscienza e così terra e infanzia si confondono in un sogno unico a cui l'autore approda, pacificato. Questo paese di mito, vissuto nel sentimento e nel ricordo è sogno ancestrale che a poco a poco s'imprime nelle parole. All'antico, amato luogo di primitività interrotta, ai suoi abitanti di oggi e di ieri, alla sua famiglia, vengono dedicate queste memorie, con la struggente nostalgia delle beate origini perdute e mai dimenticate.
C'è una misteriosa città sepolta nel cuore dove Vittorio ha visto la luce che viene svelata dal meccanismo del ricordo, dal recupero di uno stato di coscienza del passato attraverso la casualità delle sensazioni. Con queste pagine l'autore riporta al livello della memoria l'indistinta rivelazione avvertita dal sapore del mare, per cui, le arcane corrispondenze evocate da esso come la casa, la piazza, la gente, le nasse, gli antenati ricompongono lo scenario dell'infanzia. Il tempo ormai perduto ritorna come vissuto nella coscienza e così terra e infanzia si confondono in un sogno unico a cui l'autore approda, pacificato. Questo paese di mito, vissuto nel sentimento e nel ricordo è sogno ancestrale che a poco a poco s'imprime nelle parole. All'antico, amato luogo di primitività interrotta, ai suoi abitanti di oggi e di ieri, alla sua famiglia, vengono dedicate queste memorie, con la struggente nostalgia delle beate origini perdute e mai dimenticate.