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Qualche ricordo va anche alla festività della COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI.
Dopo le varie processioni e celebrazioni al cimitero, in casa mia, la sera del 2 novembre, al buio, con una candela accesa posta al centro del tavolo della cucina, un rametto d’ulivo inserito in un bicchiere, appoggiati ad una sedia, messa a rovescio affinché fungesse da inginocchiatoio, si recitava il Rosario e il “De Profundis”.
A rito concluso, si mangiavano le caldarroste, ed era quello l’unico momento lieto della giornata.