domenica 25 novembre 2012

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE - sesta parte

Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno.
Contribuiamo a questa ricorrenza riprendendo la pubblicazione di quanto scritto dalla nostra amica Maria Bortoluzzi.

Altro grave, anzi gravissimo, problema che affligge molti paesi prevalentemente mussulmani è la mutilazione, più o meno estesa, degli organi genitali femminili.
Questa pratica, anche se esisteva prima dell'avvento dell'Islam, è stata poi in qualche modo incorporata nel credo islamico e viene tuttora eseguita in molti paesi.
In alcuni di questi ci sono delle leggi che la proibiscono però di fatto rimane impunita perché anche qui la tradizione ha ancora il sopravvento.
Nella maggior parte dei casi la mutilazione avviene su bambine talvolta piccolissime.
A volte, nel caso le bambine siano riuscite a sfuggire a questa barbarie, si interviene prima del matrimonio perché così vuole la tradizione e la radicata convinzione che ciò sia veramente una richiesta della religione.
In Italia c'è dal 2006 una legge specifica che vieta l'infibulazione, con una pena che può arrivare fino a 12 anni di reclusione. Però, come spesso accade,  è una legge che rimane sulla carta.
E' chiaro che il perdurare di queste pratiche è frutto dell'ignoranza in cui versano ancora grosse parti delle popolazioni. La  più importante strada percorribile, per sradicare queste mutilazioni, è quella dell'istruzione femminile: certamente la strada è molto lunga  però non bisogna disperare.
Da non dimenticare che, oltre all'ignoranza, molto influiscono le tradizioni: in effetti alcune pratiche sono diffuse anche fra i ceti medio-alti che hanno un buon livello di educazione.
                                                                                                      ...continua           Maria Bortoluzzi