martedì 4 giugno 2013

DIVERSITA' E COMPLEMENTARIETA'

Riceviamo dal nostro corrispondente Giovanni Coluccia queste simpatiche considerazioni sulla recente mostra “Cittadini d'Europa nell'Altolivenza”. Ringraziamo l'autore e pubblichiamo con piacere.

Non avevo idea, per quanto qualcuno dei partecipanti al corso me ne avesse parlato, di cosa sarebbe venuto fuori da una iniziativa impegnativa cui si sottoponeva il drappello di intervistatori dell’U.T.E. di Sacile. 
Uno di essi, Vittorio, mi pare, entusiasta per la novità e incuriosito dall'attesa di esplorare un aspetto del tessuto sociale della sua comunità, mi aveva messo al corrente dell’iniziativa e cioè di “sostenere con un progetto speciale intitolato Cittadini d’Europa nell’Altolivenza l’anno corrente, dichiarato Anno europeo dei cittadini”. 
Quell’“uno” me lo sono immaginato con taccuino, registratore, macchina fotografica e quant'altro tutto preso e compreso della sua inaspettata missione giornalistica. 
I fatti non mi hanno smentito, anzi hanno confermato che non un singolo, ma un nutrito numero di allievi ha realizzato un lavoro interessante ed encomiabile. 
Certo, ben sorretti dai docenti e dall'apparato organizzativo ma, a giudicare dal numero speciale del Giornalino che mi è stato cortesemente inviato, autori di un interessante esperimento di indagine antropologica che ha il merito, oltretutto, di aver dato voce a  cittadini comunitari che altrimenti sarebbero rimasti ignoti. 
E che, con le loro specificità culturali, arricchiscono ed alimentano, arricchendosi anch’essi, il tessuto umano, economico e sociale della vecchia Europa e, nel caso specifico, della comunità di Sacile e dell’Altolivenza.    
                                                                                           
                                                                                       Giovanni Coluccia