di Valeria Pederiva
gruppo di Scrittura Creativa -
UTE Sacile
Questo è un anno che passerà tristemente alla storia, anche
se non è la prima volta che una simile calamità colpisce il mondo.
Pandemia: “Epidemia con tendenza a diffondersi rapidamente
attraverso vastissimi territori o continenti”.
Ho dovuto andare alla ricerca nel vocabolario
per capire bene il suo significato e tutto il terrore che questa parola
implica.
Non ho ricordi di aver vissuto simili catastrofi personali provocate
dall'uomo, ma in fondo ho solo 76 anni all'anagrafe, anche se nel cuore e nella
testa non sono più di 30…
Non si gridi allo scandalo, ma per quanto mi riguarda questa
pandemia provocata dall'uomo a me ha
regalato anche delle emozioni positive, e mi spiego.
Ogni giorno, da quando è iniziata, ho sentito e sento
notizie orribili e tristi ma anche alcune incredibilmente consolanti e quasi
incredibili.
Aiuti fra vari paesi anche più poveri del nostro, iniziative
di solidarietà da molti verso altri, offerte a pioggia, milioni di euro, America,
Russia, Cina, e iniziative private, di ogni genere.
Mi consola; ma davvero ci voleva questo per risvegliare le
coscienze?
Una nota stonata mi sembrano quei politici che usano la
situazione per guadagnare consensi.
Ecco, a questi io vorrei gridare: – Ma quando eravate voi ad
avere in mano il timone della barca, cosa avete fatto, rispetto a quello che
ora contestate stando dall’altra parte? –
Certe volte mi viene proprio da spegnere il televisore.
Da sempre cerco il mio senso della vita, vita che ogni uomo
concepisce a modo suo.
Nonostante ci sia un continuo dibattito in televisione e nei
giornali, c’è sempre una gran confusione e un sovrapporsi di voci, di opinioni
contraddittorie, e spesso mi vien da pensare che ci sia una organizzazione
nascosta dietro a tutto questo per mantenere viva l’ignoranza della gente.
Qualcuno ha detto che quando vuoi rimediare ad una notizia
vera ma scomoda che non doveva essere diffusa, bisogna creare altre notizie simili
ma false e contraddittorie, in modo che non si riesca più a capire quale è
quella vera.
Quindi, in questa marea di informazioni che ci arrivano da
tutte le parti, come fai a districarti, a cercare di capire le falsità e le
intenzioni?
Istinto, intelligenza, ragionamento, fede religiosa,
disponibilità verso gli altri, convinzioni che hai dentro di te maturate negli
anni…
L’anno scorso ho assistito, qui in paese, ad una serata in
cui dibatteva un gruppo di giovani di una associazione che fa riferimento a Don
Ciotti, e ricordo che quella sera mi sentii felice di poter constatare che
anche i nostri ragazzi partecipavano a una iniziativa così importante, e quindi
smentire quelle ripetute critiche sui giovani di oggi.
Sono stata orgogliosa di loro e di poter abitare nello
stesso paese; mi ha rallegrato e dato speranza per un futuro migliore.
Ma per tornare al “nostro” virus e alla fase attuale.
Certo che è una situazione molto brutta, io posso solo dire
che sono felice di non essere stata contagiata, nonostante la mia età e le
valvole del cuore compromesse, e ammetto che ho la fortuna di abitare in
campagna, e questo mi permette di poter girare nei prati e nei boschi,
ammirando la natura, gli alberi e i fiori e godendo del canto unico di un
usignolo; chi è più fortunato di me?
Ma ascolto ogni sera il telegiornale con trepidazione,
constatando che non ce ne siamo liberati, e nessuno mi toglie dall'idea che
questo virus sia in qualche modo un giustiziere.
Ci comportiamo davvero troppo male verso la vita, e sono
anche convinta che se non impariamo la lezione da quello che sta succedendo, non
so che umanità ne verrà fuori.
Andrà tutto bene davvero? Speriamo...!
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