martedì 31 luglio 2012

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE - quinta parte

Come non accennare allo stato di "inferiorità", in senso molto lato, che subiscono le donne nel mondo mussulmano, dove viene – più o meno strettamente –  seguita la legge della Sharia.
La Sharia è la Legge divina che la comunità dei credenti deve osservare, e dovrebbe essere un codice di comportamento etico privo di potere coercitivo.
In realtà essa consente la pena di morte nei casi di omicidio ingiusto di un mussulmano, adulterio, bestemmia contro Allah da parte di persone di qualunque fede, apostasia, omosessualità.
Qui però la realtà è molto variegata:

"Ma signora, interferire con la legge della
 Sharia costituirebbe un odioso crimine!"
o      Abbiamo i paesi del Nord Africa dove, sia pure lentamente, si sono da tempo avviate delle modifiche legislative per dare più diritti alle donne,  per arrivare in un futuro più o meno prossimo, alla parità legislativa: questo sarà però solo il punto di partenza  perché, nella realtà, si impiegheranno anni  per far cambiare la mentalità corrente, e per sradicare pratiche e tradizioni a volte di tipo 'medioevale' . Speriamo che la recente Primavera Araba  dia una grossa spinta anche in questo senso,  vista l'ampia partecipazione delle donne stesse.
o      C'è poi il caso dell'Arabia Saudita dove, tuttora, si arriva a  vietare la guida dell'auto, pena l'arresto come si é verificato anche di recente. Questo è solo uno degli  innumerevoli  soprusi e ingiustizie nei confronti delle donne, forse il più incomprensibile per noi occidentali e che, oserei dire, rasenta il ridicolo.
                                                                                                ...continua           Maria Bortoluzzi

mercoledì 25 luglio 2012

Piccolo Teatro Città di Sacile
Scenario d'Estate 2012

RINVIATA A DOMENICA 29 LUGLIO “L'EREDITA' DELLA CONTESSA” SUL PALCO DI BUDOIA
il Piccolo Teatro di Sacile chiude la rassegna “Scenario d'Estate”

Rinviato a causa del meteo, lo spettacolo “L'EREDITA' DELLA CONTESSA” sarà messo in scena dal Piccolo Teatro Città di Sacile domenica 29 luglio nell'area festeggiamenti di Budoia, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e ad ingresso libero. L'ultima serata della fortunata rassegna “Scenario d'Estate” vedrà infine protagonista questa godibile commedia, che mescola lingua e dialetto in una trama rubata all'estro di Eduardo Scarpetta e adattata ad una nuova ambientazione di sapore decisamente veneto.
Nel ritmo indiavolato del vaudeville, dove equivoci e scambi di persona creano sempre nuove esilaranti situazioni, la Contessa Matilde Morosini tenterà di affidare la propria eredità al nipote Felice, cresciuto lontano e sconosciuto, in mezzo ai maneggi di cuore e denari della sorella di lui, Silvia, giovane fanciulla fuggita dal collegio per fidanzarsi di nascosto dalla zia. Inutile dire che tutti sono pronti all'intrigo e, se occorre, al travestimento, pur di introdursi in Villa e piegare la situazione a proprio vantaggio, in un serratissimo andirivieni di personaggi che ad ogni comparsa contribuiscono ad ingarbugliare la trama moltiplicandone l'effetto di genuina comicità popolare.

Inizio spettacolo alle 21.15, con ingresso gratuito. 
Info ai recapiti del Piccolo Teatro: tel. segreteria 366 3214668 (lun-ven ore 17-19) e web: www.piccoloteatro-sacile.org

venerdì 20 luglio 2012


MESSAGGI  NEL  VENTO
All’alba
in lontananza
ho udito
Il sibilo di un treno
forse in partenza.

Un tempo era gioia
salire e sapere
cosa fare
dove andare
                                             chi trovare…

Ora, nel sogno
che svanisce,
un invisibile velo
su ciò che avverrà
                                               su quello che sarà.

Ma .. nel vento
                                    ancora forza
ancora  speranza
per un viaggio
verso l’immensità.

Titti
Sacile, 20 luglio 2012

giovedì 12 luglio 2012

Piccolo Teatro Città di Sacile
Scenario d'Estate 2012

ULTIMA CHIAMATA” PER IL TEATRO IN VILLA A BRUGNERA
venerdì 13 luglio un'originale spettacolo del Teatro Impiria chiude “Scenario” 
al Parco di Villa Varda

Uno spettacolo dal ritmo incalzante, un vero e proprio happening che coinvolge palcoscenico e platea in un turbinio di colpi di scena, personaggi che si materializzano dal nulla, voci fuori campo, mentre la tensione corre sul filo del telefono. Questo il menu dell'ultima serata teatrale di “Scenario d'Estate” al Parco di Villa Varda di Brugnera, dove 
venerdì 13 luglio sarà di scena “ULTIMA CHIAMATA”, nell'allestimento del Teatro Impiria di Verona per la regia di Andrea Castelletti. In chiusura di stagione, il Piccolo Teatro Città di Sacile e il Comune di Brugnera, promotori della manifestazione, propongono un testo insolito e curioso, che ruota attorno alla cabina di un telefono pubblico, dove un giovane rampante uomo politico viene tenuto sotto tiro da un misterioso cecchino, mentre la varia umanità di una qualsiasi metropoli viene più o meno coinvolta nella vicenda e lo stesso pubblico è chiamato a partecipare attivamente allo spettacolo, scegliendo alla fine da che parte stare. Una serata da “brivido” per un'esperienza originale d'interazione tra palcoscenico e platea, nell'intrigante gioco del Teatro.

Sipario a Villa Varda alle 21.15, con ingresso unico di 5 euro (gratuito fino a 12 anni). 
ATTENZIONE: In caso di maltempo, causa concomitante manifestazione sportiva, l'allestimento si sposta 
NON al Palasport di Brugnera,
ma al Salone della Festa del Vino di San Cassiano di Livenza.

Info ai recapiti del Piccolo Teatro: tel. segreteria 366 3214668 (lun-ven ore 17-19) e web: www.piccoloteatro-sacile.org

mercoledì 11 luglio 2012

Il coniglio di San Liberale

Mi veniva in mente oggi, seconda domenica di luglio, festa di San Liberale, che, quasi cinquant’anni fa, appena arrivata io a Sacile, in occasione di tale festività sostavano in Mercato (foro Boario) le giostre e in zona San Liberale, più o meno dove ora si trova le fermata della corriera per Pordenone, c’erano alcune bancarelle con dolciumi, giocattoli e gli immancabili palloncini per i bambini. 
La cosiddetta “Sagra di San Liberale” era molto sentita dai sacilesi, soprattutto da quelli che abitavano in zona e i miei suoceri non facevano eccezione. 
Era d’obbligo andare a Messa al mattino nel tempio dedicato al Santo, fare un giro per le bancarelle, spingersi fino alle giostre, fare una sosta in piazza, al caffè e rientrare a casa per l’ora di pranzo. 
Era anche tradizione, nella famiglia di mio marito, che le donne di casa preparassero un dolce in onore del Santo, tradizione che ho mantenuto anch'io per alcuni anni per poi abbandonarla quando anche la sagra di san Liberale è sparita del tutto. 
Stavo riflettendo oggi a tutto questo e alcuni ricordi sono riaffiorati alla mia memoria, legati ai miei genitori, che non mancavano mai di venire a farmi visita in occasione della sagra di San Liberale, soprattutto quando mia figlia Chiara era ancora molto piccola.
Mia figlia adorava andare con mio padre a passeggio, soprattutto perché sapeva che ci sarebbe stata una sosta alla bancarella dei giocattoli e a quella dei palloncini. 
Immancabilmente arrivava  a casa con uno o due palloncini, uno dei quali era sicuramente a forma di coniglio, che mio padre legava al polso di mia figlia per evitare che volasse via. 
Il coniglio troneggiava nella sua stanza, spesso anche sul terrazzo e, se non prendeva il volo perché non ben ancorato, durava a lungo, avvizzendo quasi come un fiore, mano a mano che il gas che lo teneva gonfiato si andava esaurendo. 
La magia dei palloncini dura tuttora. 
Lo so bene, perché quando sono in giro per manifestazioni di volontariato e distribuisco palloncini, non faccio neanche a tempo a gonfiarli che sono già spariti nelle mani di bambini in trepida attesa e con idee ben precise sul colore  desiderato.

Io non distribuisco palloncini a forma di coniglio, ma ne vedo in giro nelle sagre, quando sopra la  testa di un bambino spuntano due lunghe orecchie e un musetto con baffi neri appena accennati. 
Sarà che è un animale che ispira tenerezza, che è il protagonista di tanti racconti per bambini, il fatto è che il coniglio palloncino ha fatto felici generazioni di bambini e continua ancora il suo onorevole servizio. Io  spero che mia figlia Chiara si ricordi di quella mano che stringeva la sua e il palloncino a forma di coniglio, basta  solo un lieve ricordo di chi ha riempito la sua infanzia, ma, purtroppo, non è riuscito a far parte della sua adolescenza.
                                                                                                                               Lucia Accerboni

mercoledì 4 luglio 2012


Piccolo Teatro Città di Sacile
Scenario d'Estate 2012
PROSEGUE A SACILE LA RASSEGNA DEL PICCOLO TEATRO CON “IL ROMANZO DELLA ROSA” 
giovedì 5 luglio sul palcoscenico di Borgo San Gregorio

Dopo l'ottimo esordio della scorsa settimana a Sacile, dove il fascino del palcoscenico all'aperto ha richiamato un buon numero di spettatori nonostante la concomitante serata calcisticaprosegue in Borgo San Gregorio la vetrina di Scenario d'Estate, con il secondo appuntamento curato dal Piccolo Teatro Città di Sacile per il cartellone teatrale cittadino, promosso in sinergia con l'Amministrazione comunale. Giovedì 5 luglio sarà dunque ospite della rassegna il Teatroimmagine di Salzano, vivace troupe protagonista de 
“IL ROMANZO DELLA ROSA” ovvero “la ridicolosa commedia del nome”. Non si lasci ingannare chi va con la memoria al famoso romanzo di Umberto Eco: questo è solo un pretesto per creare uno spettacolo fantastico, dove il Medioevo dei secoli bui si mescola al poema dell'amor cortese trattato dal “Roman de la Rose”, lasciando via libera alla spassosa inventiva della Commedia dell'Arte. Spazio dunque a un Balanzone preparatore di filtri e all'occorrenza Cerusico e Cavadenti, a Pantalone misantropo e bilioso, al pusillanime Tartaglia e alla smaliziata Smeraldina, tanto per dare più gusto all'intreccio. 
E poi Brighella e Arlecchino, Castelli e Dragoni, Frati, Angeli e Demoni per una trama “magicomica”, misteriosa e cavalleresca.
Inizio spettacoli alle 21.15, con ingresso unico di 5 euro (gratuito fino a 12 anni). 
In caso di maltempo, si ripara al Teatro Ruffo.
Info ai recapiti del Piccolo Teatro: tel. segreteria 366 3214668 (lun-ven ore 17-19) e web: www.piccoloteatro-sacile.org

martedì 3 luglio 2012

Tema: ”Una gita che non dimenticherò mai”
(ovvero, dalla retorica dei titoli degli elaborati degli anni Sessanta ad oggi)

Primo luglio 2012, domenica infuocata.
C'è un appuntamento accattivante: il gruppo di lavoro del Laboratorio di Scrittura dell'Ute deve salire la montagna di Aviano per recarsi nell'oasi floro-faunistica di Giorgio Gislon, alunno brillante e attivo che da tempo ha organizzato questo pranzo immerso nella natura.

Per salire occorre camminare un poco ma io non ce la faccio: è troppo caldo.
Arriva il padrone di casa a prendermi in Toyota, e con me le numerose vivande che ciascuno di noi offre a Loretta, ottima padrona di casa e moglie di Giorgio.
In questo luogo splendido si trovano alberi secolari, spianate verdi, anfratti bui, trionfi della natura. Di notte, cerbiatti e cinghiali e, forse, fate e gnomi. Qui Giorgio si reca ogni mattina (non senza fatica), e piantuma, da anni, alberi di ogni genere. E' un hobby certamente, ma forse è anche la sua catarsi. 
Probabilmente qui esprime se stesso e parla col mondo silenzioso che lo circonda.
Paolo, Valeria, Lucia, Luigino, Maria, Annamaria, Vittorio, Vanda, Paola, Marta, Loretta e Giorgio si ritrovano adesso tutti assieme sotto la grande tenda araba avvinghiata agli alberi. 
Flavio è al fuoco. Eroico.
Fa molto caldo, ed io ho l'impudenza di esprimermi subito incautamente dichiarando che la temperatura troppo alta uccide la fame e che la pastasciutta, considerato tutto quello che deve uscire dalle sporte, è sicuramente inutile. Gli uomini dimostrano contrarietà immediata, e dunque via per il piatto forte italiano. E' un pullulare di “ma quanta roba”, “io non ho fame”, “è presto, non sono abituata a mangiare alle 11,30” e così via... Appaiono però sui tavoli frittatine di vario tipo e pane fatto in casa. Si sente un “taglia!”, e le frittatine spariscono col pane casereccio in breve tempo. Beh, in fondo, che è un pezzetto di frittata, e poi il pane bisognerà pur valutarlo. Giorgio si accorge delle bocche piene e apre subito un bel vino rosso. Via, che c'entra il caldo col vino, non si potrà mica pranzare a base di acqua, the o coca cola, vero? 
E giù. Che bello.

Si comincia così prima del previsto, a ruota libera. Arriva la pasta, e non è neppure mezzogiorno. Flavio è vicino alla griglia, capisce, e si dà subito da fare. In breve appaiono le buone, ottime cose alle quali neanche gli inappetenti di cui sopra sanno dire di no. Barbara, figlia di Giorgio e Loretta, arriva, come naturale, per l'ora di pranzo, alle 12, 30, e rischia di non trovare più nulla. In fondo, dobbiamo proprio dirlo: la grigliata mista era sublime, poi chi c'è, c'è, la fame è una gran brutta cosa…
Si parla di vacanze fatte e da fare. Il gruppo è sempre più unito, anche affettivamente. Che bella cosa è stata costruita! Pensiamo alla prossima pizza al fresco, ad una vacanza assieme in aereo in quel di Puglia, terra natale di Vittorio, alla gita a Trieste e al desiderio di Lucia, triestina di nascita e conoscitrice della città, di portarmi allo storico caffè Tommaseo, frequentato da Joyce, per respirarne l'aria. E Svevo, Italo Svevo dimenticato, bistrattato, genio non compreso, dov'è?
Ma non sarà che siamo tutti un po' matti con queste nostre ispirazioni letterarie?

Si continua a pranzare fra una battuta e l'altra, cordialmente: verdure degli orti, formaggi freschi e stagionati che neppure d'inverno con la polenta... ma basta assaggiare, magari riassaggiare, spariti. Che bello vedere gli anoressici mangiare. Già, faceva caldo, ma erano pensieri pre-pranzo, subito dimenticati. Mi consolo pensando che solo gli imbecilli non cambiano idea, così mi sento molto intelligente.
I capogruppo ,ovvero la sottoscritta, non resiste alla tentazione di parlare ai suoi discepoli. Ringraziamenti, consigli per la lettura durante le vacanze. Serietà. Poi tutto scade, come dice Paolo, che però ci “sguazza”, per una involontaria battutaccia sugli uomini fatta da me. Risate generose e sentite. Si prosegue sul tema. Paolo se la gode ma vorrebbe sempre approfondire: oggi non è però il caso di fare filosofie, è festa ed è caldo. 

Fra un'amenità e l'altra giunge però l'ora di discendere a valle. 
Ciascuno riprende le proprie sportine vuote. Le camminatrici si infilano velocemente fra i prati, Giorgio e Paolo fanno la spola per portarci al piano. 
Festa finita? No, solo cominciata. 
Il luogo ci attende in autunno, a scuola appena iniziata, coi nostri cesti pieni di vivande e di ricordi, di poesia e di voglia di conoscere, di stare assieme ancora un anno.
Quant'è bella giovinezza!                                                                                          Marta Roghi


Nota: per un inconveniente tecnico abbiamo potuto pubblicare solo alcune foto, appena recuperate le altre le inseriremo nel post.