domenica 5 agosto 2012

Lettera al figlio lontano

Riceviamo da un nostro amico questa lettera, purtroppo non firmata, che lui asserisce aver trovato rovistando in soffitta fra vecchi manoscritti e corrispondenze dei suoi antenati. Siccome ci pare piuttosto simpatica, la pubblichiamo, pur con qualche dubbio sulla sua autenticità.
Non vorremmo fosse solo una invenzione tanto per alleviare la insostenibile pesantezza dell'essere immersi in giornate estive particolarmente calde...
Caro figlio Luigi
ti scrivo queste poche righe perché tu sappia che ti ho scritto.
Se ricevi questa lettera, vuol dire che è arrivata. Se non la ricevi, fammelo sapere, così te la rimanderò. Scrivo lentamente perché so che tu non sai leggere in fretta.
Qualche tempo fa tuo padre ha letto sul giornale che la maggior parte degli incidenti capitano entro un raggio di un chilometro dal luogo di abitazione. Allora abbiamo deciso di traslocare un po' più lontano.
La nuova casa è meravigliosa. C'è una lavatrice, ma non sono sicura che funzioni. Proprio ieri ci ho messo dentro il bucato, ho tirato l'acqua e poi il bucato è sparito completamente.
Il tempo qui non è troppo brutto. La settimana scorsa ha piovuto solo due volte: la prima volta per tre giorni e la seconda per quattro.
A proposito della giacca che mi avevi chiesto, tuo zio Piero mi ha detto che spedirtela coi bottoni sarebbe stato molto caro (per via del peso dei bottoni). Allora li ho staccati. Se pensi di riattaccarli, te li ho messi tutti nella tasca interna.
Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con la macchina: è sceso e ha chiuso di scatto la portiera lasciando dentro le chiavi. Allora è dovuto rientrare a casa a prendere il secondo mazzo di chiavi, e così anche noi abbiamo potuto scendere dalla macchina.
Se vedi Margherita salutala da parte mia. Se non la vedi, non dirle niente.
La tua mamma che ti vuole tanto bene.

P.S. Volevo metterti anche un po’ di soldi ma avevo già chiuso la lettera.