sabato 26 febbraio 2011

VIAGGI E POPOLI

Ulisse e le sirene - mosaico - Museo del Bardo - Tunisi
Martedì 1 marzo 2011

Viaggio alla scoperta della Tunisia.

p.i. Vincenzo Quartana - viaggiatore


mercoledì 23 febbraio 2011

In visita a Basovizza


La seconda parte della gita del 22 febbraio è stata dedicata alla visita della foiba di Basovizza, vicino a Trieste, che all’origine era un pozzo minerario di oltre 200 metri di profondità, e che è stata dichiarata monumento nazionale nel 1992, ed eletta come simbolo.
Le foibe sono cavità carsiche dove furono gettati i corpi di militari e civili residenti nei territori della Venezia Giulia passati poi alla Yugoslavia.
Il 10 febbraio 1947  l’Italia cedette Istria, Fiume e Dalmazia alla Yugoslavia.
Nel 2004 il parlamento ha proclamato il 10 febbraio “giorno del ricordo”, allo scopo di rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, e anche dell’esodo dalle loro terre degli istriani, dalmati e fiumani nel secondo dopoguerra: una vicenda storica che è stata per troppo tempo oscurata e dimenticata.

La ricerca storica ha accertato due diverse fasi degli eccidi.
La prima nel 1943, dopo l’armistizio dell’8 settembre e il conseguente abbandono dell’Istria da parte dell’esercito italiano.
La seconda nel 1945 a Trieste, Fiume e Gorizia, che finirono per un breve periodo sotto l’occupazione di Tito, e durante il quale nelle foibe  finirono tutti coloro che non accettavano la subordinazione al Maresciallo.
Schema della foiba inciso in una lapide
Ci fu poi una “epurazione preventiva” di tutti gli oppositori, anche potenziali, ai nuovi confini che si volevano instaurare. Furono arrestati e uccisi in gran parte italiani, ma anche sloveni e croati.

Non ci sono cifre ufficiali sul numero delle vittime delle foibe, i dati più documentati sono del Centro Studi Adriatici:
Almeno 300.000 mila esuli
Oltre 10.000 vittime di cui:
3174 morti in campi di concentramento.
994 salme esumate da foibe e pozzi.
326 le vittime accertate ma non recuperate
5.643 quelle presenti in base alle testimonianze e segnalazioni locali.

                     Per non dimenticare...                   Adriano Toffolon
                                                                         Qui trovate le foto della gita

In gita a Trieste

Martedi 22 febbraio 2011
Visita all'Area Science Park di Basovizza nel parco Scientifico e Tecnologico di Trieste.

Non capita tutti i giorni di poter visitare una realtà come il Sincrotone di Trieste, e la gita organizzata per arrivarci era una occasione che non si poteva perdere..
Veniamo accolti in una sala conferenze, con un video che ci spiega l’attività di questo enorme laboratorio, dove circa 2400 persone lavorano per carpire alla materia sempre nuove e più approfondite informazioni.
Il depliant informativo ci dà delle preziose notizie:

In un grande anello di accumulazione lungo 260 metri, attraverso intensi campi elettromagnetici, elettroni dotati di elevatissime energie e velocità prossima a quella della luce, vengono fatti circolare e forzati a seguire una traiettoria ondulatoria.
Questo li induce a rilasciare energia sotto forma  di luce di sincrotrone, ovvero onde elettromagnetiche di lunghezza d’onda variabile dall’infrarosso ai raggi X.
I fasci luminosi prodotti, spessi qualche decimo di millimetro, vengono poi raccolti e convogliati in canali rettilinei tangenti all’anello, detti linee di luce.
Sono queste le stazioni dove vengono condotte le analisi sulla materia: tutte le linee terminano infatti con una camera sperimentale in cui il campione da studiare viene posizionato e, quindi, raggiunto dal raggio luminoso.
Conoscendo le caratteristiche della luce incidente e misurando i prodotti del suo incontro con il  campione, i ricercatori riescono a ottenere informazioni inedite sulla struttura profonda del materiale.
La luce di sincrotrone, ha caratteristiche uniche di intensità e brillantezza ed è capace di rivelare dettagli altrimenti inaccessibili sulla struttura profonda del materiale, e se ne possono avvantaggiare molte discipline: ambiente, diagnostica medica, farmaci nuovi, tessile, agroalimentare, micro e nanotecnologie.
Un nuovo laser a elettroni liberi è in costruzione, e servirà a svelare il comportamento dinamico dei materiali: utile per studiare sistemi liquidi e fluidi, analisi gas, campioni biologici…

Sperando sempre che le nuove scoperte non vengano ostacolate dal mercato, che teme sempre uno sconvolgimento della organizzazione produttiva e della situazione consolidata.
Un esempio banale per capirci meglio.
Che succederebbe alle industrie che producono una miriade di prodotti per alleviare i sintomi del raffreddore, se si trovasse una cura in grado di debellarlo definitivamente? Quante fabbriche in crisi? Quanta gente costretta a perdere il lavoro?
Nascosto fra le righe di quanto ci è stato spiegato, ci è arrivato il messaggio che esistano già cure risolutive per malattie, prodotti innovativi e chissà quante altre cose che vengono tenute nel cassetto.

E dopo questa immersione nella tecnologia, comunque stimolante per la mente, tutti all’agriturismo.
Nel pomeriggio ci aspetta una visita ad un luogo diverso, carico di storia e di tristezza.
Ma questo è un altro post…
                                                                                                   Adriano Toffolon
Per saperne di più, guardate questi video:                     Qui trovate le foto della gita
Laboratorio Elettra: le linee di luce 
Laboratorio Fermi: Il laser a elettroni liberi

martedì 22 febbraio 2011

Storia e Società

La nostra Direttrice
con la prof.ssa Vendramin

Giovedì 24 febbraio ore 15.00

Le donne nel lavoro tra ottimismi e difficoltà.

prof.ssa Marta Vendramin 
 docente Università di Udine - diritto del lavoro

venerdì 18 febbraio 2011

TRADIZIONI E FESTE POPOLARI E RELIGIOSE NEI DINTORNI DI SACILE - quarta parte

...Iniziava quindi il tempo del CARNEVALE.
Penso però che questo non meriti molta attenzione, perché gli usi ed i costumi relativi a questo periodo dell’anno si assomigliano quasi ovunque. Un’abitudine un po’ particolare, tipica della nostra zona era invece, in questo periodo, quella delle “PUSSIGNATE”, che non erano altro che riunioni tra donne sposate, allietate dal consumo di dolci che ognuna di loro conferiva, secondo la propria ricetta. 
La moglie di un mio cugino mi ha riferito che questa “festa” era già in uso verso la metà del 1800. Sua nonna (nata nel 1850) le aveva riferito infatti che, in quelle occasioni, le donne consumavano caffè, latte e pane, che raramente si vedevano in tavola. Penso che durante questi “convegni”, dai quali gli uomini erano rigorosamente esclusi, le donne potessero discutere liberamente dei loro problemi di mogli e di madri, lontane da orecchi indiscreti. Erano poi le rare occasioni di passare qualche serata libera dal rammendo, dal ricamo, dal cucito, dalla filatura o dal lavorare a maglia.
Erano quindi momenti di confidenza e condivisione tipicamente femminili.
La QUARESIMA poi...                                        continua…              
                                                                                                      Elide Da Ros 

giovedì 17 febbraio 2011

Piccolo Teatro Città di Sacile

RIBALTA VENETA A SACILE PER L'ULTIMA COMMEDIA DI “SCENARIO”

E' affidata alla vena dialettale, tipicamente popolaresca e sentimentale, l'ultima serata della rassegna “Scenario”, promossa al teatro Ruffo di Sacile dalla compagnia del Piccolo Teatro con il supporto e patrocinio di Comune, Regione e Banca di Cividale. Si chiude quindi venerdì 18 febbraio alle 21 il cartellone di prosa, che ha registrato un risultato molto positivo in termini di gradimento e di presenze del pubblico in sala. L'ultima ribalta sarà della Compagnia Vittoriese del Teatro Veneto con la commedia “E GIUDITTA APPRI' GLI OCCHI” di Carlo Lodovici, per la regia di Dario Canzian. In una specie di “corte dei miracoli” ambientata nel Veneto del Dopoguerra si svolgono le vicende di Matteo e Giuditta, coppia di accattoni coinvolti in una picaresca guerra per il controllo del territorio. Nell'avvicendarsi di diverse situazioni, la commedia scivola tra dialoghi allegri e squisitamente coloriti di puro stampo veneto e momenti quasi melodrammatici, sostenuti da una galleria di personaggi ottimamente caratterizzati, dalla notevole carica emotiva. Indovinati anche l'allestimento e la regia di questo testo, al quale va il merito di riscoprire un autore che, pur non essendo veneto d'origine, molto contribuì ad innalzare e rinnovare la qualità di questo repertorio teatrale, spesso lavorando a fianco di grandi artisti come Cesco Baseggio.
Chiuso il programma del teatro Ruffo, “Scenario” continua nel mese di marzo, in collaborazione con l'Ute, Università della Terza Età e degli Adulti di Sacile: per quattro giovedì, a partire dal 3 marzo, ci saranno le lezioni pomeridiane dedicate alla scoperta del Teatro, in palcoscenico e dietro le quinte, condotte dalla presidente del Piccolo Teatro Chiara Mutton, che curerà anche, nelle stesse serate, le proiezioni del cineforum a tema. Infine, da mercoledì 16 marzo alle 20.30, il via al laboratorio teatrale tenuto dal regista della compagnia Flavio Rover (iscrizioni già aperte presso l'Ute, tel. 0434 72226).


Info e prenotazione biglietti per il teatro Ruffo ai recapiti del Piccolo Teatro: tel. segreteria 366 3214668 (da lunedì a venerdì in orario 17-19) oppure via web www.piccoloteatro-sacile.org

mercoledì 16 febbraio 2011

Storia e Società

Giovedì 17 febbraio 2011
alle ore 15.00
Orazio Cantiello
giornalista ed editore
direttamente di ritorno dall'America
parlerà sul tema:
La libertà di stampa
esiste ancora?

martedì 15 febbraio 2011

Munch e lo spirito del Nord

E’ aperta fino al 6 marzo 2011 la mostra organizzata anche quest’anno dal geniale Marco Goldin  a Villa Manin di Passariano di Codroipo (Udine) intitolata “Munch e lo spirito del Nord” e imperniata sulla pittura scandinava del secondo Ottocento.
Specialmente dedicata al paesaggio nordico che, come disse l’ambasciatore di Norvegia in occasione dell’inaugurazione “contiene pochi segni storici, ma in compenso possiede una splendida natura" si raccoglie anche attorno al tema del ritratto, della figura e della quotidianità.
Al di là di Munch, che è presente con una quarantina di opere, fra quadri e lavori su carta, gli altri autori che gli fanno da corollario non sono noti al grande pubblico, ma le opere esposte stupiscono per i paesaggi poetici, la natura incontaminata, il biancore delle estati nordiche, l’infinità delle notti invernali.
E che dire dei fascinosi interni, delle figure riprese nella loro quotidianità (“Il bucato sul ghiaccio”, di Pekka Halonen, i pescatori ritratti da Albert Edelfelt nello stupendo “Ai confini dell’arcipelago”, il ritratto dell’uomo seduto dietro alla finestra illuminata di Laurits Ring e intitolato “Solitudine”, di chiara matrice caravaggesca. “La convalescente” di Helene Schjerfbeck).
Akseli Kallela
 Ritratto della moglie
Bellissimo il ritratto che Akseli Kallela fa della moglie, gli interni di Vilhelm Hammershøi, dove dominano i grigi e gli azzurri pallidi, al contrario  di Munch che predilige i rossi e i gialli, lo spettrale “Hornsgatan di notte” di Eugène Jansson con le case avvolte nel buio e poche pennellate chiare a identificare la luce dei lampioni.
Le opere di Munch raffigurano personaggi spettrali, straniati, inquieti, problematici che rispecchiano la natura dell’artista, che risentì fortemente dell’influenza di Ibsen e della sua drammaturgia.
Ma ci sono anche i paesaggi soleggiati (“Pomeriggio in piazza”, “Inger illuminata dal sole” e i cinque bellissimi bambini de “Il bosco incantato”).
I ritratti fatti alla sorella Inger sono sempre inseriti in un paesaggio e ne fanno parte integrante, come le due figure di donne, viste di schiena, del bellissimo dipinto “Sul balcone” dove la natura circostante è un tripudio di gialli e rossi.
Ne “La malinconia”, che fa da poster e logo della mostra, i colori scuri sono appena mitigati da pennellate di giallo-ocra, azzurro-viola e verde scuro.
Negli ultimi anni di vita Munch si dedicò al paesaggio, riscoprì la natura, quegli spazi del Nord dove il tempo è sospeso, dilatato all'infinito.
Paesaggi che diventano storie da raccontare, silenzi da interpretare.
                                                                                        
                                                                                                       Recensione di Lucia Accerboni 

Edvard Munch - Il bosco incantato
                           

sabato 12 febbraio 2011

Botanica

Martedì 15 febbraio 2011 ore 15.00


L'ultima lezione riguarderà il balcone fiorito.
Si presenteranno le piante annuali più utilizzate con riferimento all'esposizione del balcone.
In questa sede verranno trattati temi come l'abbinamento delle fioriture in base al colore e alle esigenze idriche.
Si tratterà anche la manutenzione in genere e la lotta per contrastare i parassiti più comuni.

Cordiali saluti. 
             Dott.ssa  Maria Cristina Comisini

venerdì 11 febbraio 2011

Il Viaggio

All’inizio si sogna
il viaggio-meraviglia
per mari incantati.
Foreste animate
accolgono lo spirito
anelante luce.

Quando si fa sera
il tempo stesso
diviene inquietudine.
Il bosco si chiude
inesorabilmente
nascondendo la fine.

Credevamo di vedere
altre terre sconosciute
altri lidi incontaminati.
Ora l’orizzonte sfuma
al di là della finestra.

… In noi restano
immagini, suoni e colori,
sensazioni e pensieri
di tutta una vita…
di tutte le altre vite.

Tra le nostre mani
il mondo intero…
Ancora da esplorare
                 Ancora da amare...

           

            Titti Burigana      25 gennaio 2011



giovedì 10 febbraio 2011

UNA STORIA ISTRIANA A SACILE PER IL GIORNO DEL RICORDO

sabato 12 febbraio l'attrice Elsa Fonda presenta il suo romanzo autobiografico “La cresta sulla zampa”, 
ospite del Comune e del Piccolo Teatro



A Pirano avevo imparato ad essere in comunione. Via da lì sarò mare in tempesta”. Con queste parole l'attrice istriana Elsa Fonda sottolinea il passaggio doloroso dell'esodo dalla sua terra nel romanzo autobiografico “La cresta sulla zampa”, recentemente pubblicato per i tipi di Ibiskos Editrice e scelto dal Piccolo Teatro Città di Sacile e dall'Assessorato alla Cultura del Comune come spunto per una riflessione sul “Giorno del Ricordo”. Sabato 12 febbraio alle ore 10.30 il Teatro Zancanaro accoglierà infatti pubblico e studenti delle Scuole Superiori cittadine per un incontro con l'autrice, che presenterà ed interpreterà alcuni passaggi del libro e dialogherà con la platea insieme a Gianpaolo Carbonetto, giornalista caporedattore del “Messaggero Veneto”, moderatore dell'evento.
L'invito per questa particolare iniziativa, promossa in sinergia con la Biblioteca Civica “Romano Della Valentina” e col sostegno della Provincia di Pordenone, è anche l'occasione per rinsaldare il legame artistico di Elsa Fonda con Sacile, un rapporto mediato proprio dal Piccolo Teatro, che spesso in passato l'ha coinvolta come docente di dizione e tecnica teatrale in laboratori, conferenze e récitals dedicati al mestiere dell'attore e alla scrittura ed interpretazione del testo, nella produzione drammaturgica e poetica. Attrice e “voce Rai” per oltre trent'anni, docente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e in altre prestigiose Accademie, autrice di testi, studi e riduzioni teatrali, Elsa Fonda narra nel libro della sua dorata infanzia istriana, della difficile adolescenza e quindi della sofferta decisione familiare di lasciare infine l'amatissima Pirano per stabilirsi a Trieste, in qualche modo purtroppo ancora “straniera tra stranieri”, in una città dove “essere profughi era una vergogna che nessun aiuto più o meno pietoso poteva cancellare”.
Nel suo scritto si intrecciano quindi la storia personale e la storia corale di una comunità, come ebbe modo di sottolineare tra gli altri Claudio Magris, uno dei primi a leggere queste pagine ancora “in fieri”: “Mi pare un libro molto forte, poetico, doloroso e capace di andare inaspettatamente e dolorosamente in fondo alla verità - una verità che non è soltanto individuale, ma è al tempo stesso individuale e collettiva, storica”. 

Credits e approfondimenti sul sito web del Piccolo Teatro Città di Sacile: www.piccoloteatro-sacile.org
Per informazioni: Biblioteca Civica “Romano Della Valentina”, Sacile: tel. 0434 734822 - email: biblioteca@bibliotecasacile.191.it


domenica 6 febbraio 2011

Storia e Società











giovedì 10 febbraio ore 15.00
La Costituzione Italiana tra utopia e realtà.
Docente
Prof. Vincenzo Dell’Utri 
insegnante di storia e filosofia

sabato 5 febbraio 2011

Sede di Aviano

STORIA DELLA MISURAZIONE DEL TEMPO
ogni mercoledì dal 9 febbraio al 2 marzo
dalle 15.30 alle 17.30 - in totale 8 ore

Misurare il tempo e le fasi lunari dall'antichità ad oggi.
Focus sulle meridiane e il meccanismo dell'astrario.

Docente
dott.ssa Elisa Zedde - laureata in Conservazione dei beni culturali - Udine
p.t. Aurelio Pantanali - costruttore di meridiane

venerdì 4 febbraio 2011

Botanica

Martedì 8 febbraio p.v. l'argomento della lezione sarà il giardino storico, con particolare riferimento al giardino rinascimentale e barocco in Italia ed in Europa e successivamente al giardino romantico. Si illustrerà, inoltre, come si è diffusa la cultura del Giardino in Friuli, con particolare attenzione al giardino di Villa Manin, progettato inizialmente come giardino formale ed in seguito riformato secondo le linee progettuali del parco romantico.
Giardino barocco - Barockgarten di Herrenhausen - Germania
                            Cordiali saluti.
            dott.ssa Maria Cristina Comisini    
Giardino rinascimentale









Il giardino di Ninfa, vicino a Roma - "...il più romantico del mondo..."

giovedì 3 febbraio 2011

SHAKESPEARE A SACILE CON “LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR”


Teatro in costume a Sacile venerdì 4 febbraio con “LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR”, spettacolo scespiriano allestito al Teatro Ruffo dall'Associazione artistica Benvenuto Cellini di Padova, ospite del Piccolo Teatro Città di Sacile per la Stagione di “Scenario”.
La celebre commedia, secondo la tradizione fu scritta da Shakespeare in soli quindici giorni, su richiesta della stessa regina Elisabetta I, che, dopo aver gustato il personaggio di Falstaff all'interno del dramma storico “Enrico IV”, chiese al Bardo di rivederlo in scena, mutandolo nei panni comici di un vecchio innamorato.
Ed ecco quindi Sir John Falstaff, grasso libertino e avventuriero da quattro soldi, inviare identiche lettere d'amore alle signore Ford e Page, mogli di due ricchi borghesi di Windsor. Le due donne decidono allora di vendicarsi del grassone per difendere la propria reputazione: così al primo appuntamento Falstaff finisce in una cesta di panni sporchi e gettato nel Tamigi; al secondo è costretto a travestirsi da donna, mentre per il terzo lo attende una burla nella misteriosa foresta di Windsor. Nel frattempo Anna, figlia dei coniugi Page, è corteggiata da tre uomini, tra i quali è difficile scegliere un marito. Sarà Slender, nipote del curato e preferito dal padre; Caio, il medico francese prediletto dalla madre oppure Fenton, quello che lei ama? Inutile dire che tutto finirà per il meglio, mettendo in salvo l'onore delle donne di Windsor.

Sipario alle ore 21.00. Info e prenotazione biglietti (solo per gli spettacoli serali) ai recapiti del Piccolo Teatro: tel. segreteria 366 3214668 (da lunedì a venerdì in orario 17-19) oppure via web www.piccoloteatro-sacile.org

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